Emanuele Scuotto

Emanuele Scuotto, raccontandosi, con il suo sguardo profondo, quello di chi sa osservare l’orizzonte indefinito e lontano del mare o sa scrutare gli abissi delle viscere napoletane da cui il cielo mostra oniriche sfumature, ricorda Vulcano – o Efesto per la mitologia greca – creatore di materia dal profondo della terra.

Azzurra Immediato

Artista schivo, di poche parole, Emanuele si esprime attraverso l’argilla che, nelle sue mani, si trasforma in figure e simboli dal forte potere evocativo, che parlano del nostro tempo ma, anche, di ricordi e storie personali, a tratti intime.

Attraverso il suo Dna marcatamente napoletano, l’artista si addentra nelle profondità dell’esistenza umana e si racconta e racconta di luce e ombra, di inquietudine e bellezza, di dolore e rinascita: tutto ciò che potrebbe scomparire nella fretta del quotidiano rimane impresso nella materia, lavorata ad arte, e si trasforma in tasselli di memoria. Emanuele osserva e rielabora, interiorizza e trasforma, alla continua ricerca di una dimensione altra da raggiungere attraverso il suo linguaggio, la sua intima urgenza, il suo pane quotidiano: la scultura.

Mundus Novus

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