Un uomo avvolto dalle fiamme, a cui vengono rivolte preghiere e invocazioni, attenzioni e benevolenza; un uomo circondato dalle acque che invoca aiuto, invano.
Nell’opera le due immagini si sovrappongono e richiamano alla memoria, con forza e grazia, la tragedia dei morti in mare dei nostri giorni. Non statuine di terracotta, curate ed amate, ma uomini in carne ed ossa abbandonati al proprio destino.
Il fuoco, che arde e distrugge, diventa salvifico, purifca e dona vita eterna: l’acqua, che è all’origine della vita, la toglie e il mare diviene tomba.
Le anime del purgatorio e i morti in mare: la speranza invocata e la speranza tradita.